Napoli, 5/10/2014

Napoli-Torino 2-1: gol di Quagliarella, poi la rimonta di Insigne e Callejon. La squadra di Benitez si ritrova in svantaggio, punita dal gol dell'ex. Poi la reazione guidata da Insigne e Callejon. Per gli azzurri e' la prima vittoria al San Paolo in questo campionato, la seconda consecutiva

Dal timore alla gioia. Il romanzo di formazione del Napoli dura novanta, intensi, minuti e trova uno scrittore a lungo atteso: Lorenzo Insigne. Contro il Torino, l'esterno di Benitez, a lungo contestato dai suoi tifosi, si sblocca e guida la rimonta: una rete, coronata da lacrime liberatorie, e un assist per Callejon, tutti nel secondo tempo, quando sul San Paolo stavano gia' calando fantasmi preoccupanti. Si perche' i granata nel frattempo avevano trovato il vantaggio. Un fastidioso deja'-vu: la magia dell'ex, Fabio Quagliarella (terza rete in tre gare, non accadeva dal novembre 2010), che segna e non esulta, ma intanto legittima il buon inizio del Torino. Dopo lo svantaggio e' un altro Napoli, piu' forte anche delle troppe occasioni sbagliate. All'appello manca ancora Higuain, a digiuno nelle prime sei gare del campionato. Ma e' solo tempo di gioire per i due esterni, Insigne e Callejon (alla quarta rete), e per la seconda vittoria consecutiva (la terza in sette giorni con l'Europa League), che mette fine al tabu' del San Paolo, dove il Napoli non aveva ancora esultato in questo campionato.

20' DI TORINO - Per venti minuti buoni la squadra di Ventura e' una macchina perfetta: il gioco parte sempre dalla difesa (Moretti quello con piu' tocchi di palla) e si sviluppa sugli esterni, dove Darmian e Peres hanno qualita' e corsa. El Kaddouri (che si fara' espellere in un caldo finale, per proteste dopo un tocco di mano in area di Zuniga), schierato alle spalle della coppia Larrondo-Quagliarella, ha i tempi di giocata giusti fra le linee e, in fase di copertura, e' il primo ad arginare le avanzate del Napoli sulle fasce. Napoli che, per meta' intimorito e per meta' deciso a non dare profondita' ai granata, abbassa il baricentro e attende gli avversari nella propria meta' campo. La supremazia del Torino si traduce in un colpo di testa di Glik, al 10', fuori di poco e nel gioiello di Quagliarella per il vantaggio. Maksimovic si trasforma in quarterback e mette l'attaccante dietro alla linea dei difensori. Il resto e' un concentrato di classe e spericolatezza, perche' a pochi verrebbe in mente di stoppare la palla di petto e di cercare la porta al volo, da posizione quasi impossibile. Quagliarella l'ha fatto: al 14' il Torino si ritrova avanti.

REAZIONE NAPOLI - Paradossalmente, il gol subito svuota il Napoli da ogni paura. La squadra di Benitez reagisce rabbiosa, spinta soprattutto dalle gambe veloci di Zuniga, e il match cambia padrone. Dal 23' in poi, piovono occasioni che, per imprecisione e sfortuna, non diventano reti. Prima Insigne, che davanti a Gillet colpisce il palo. Sulla ribattuta, Higuain ha due chance che si fa murare sulla linea di porta. Al 32' ancora Insigne, lanciato a rete, si fa sbarrare la strada da Gillet. Cinque minuti dopo, su calcio d'angolo, Higuain anticipa Peres ma alza sopra la traversa. Il Torino e' alle corde. La statistica delle conclusioni dopo 45' dice tutto: 15 a 2 per i partenopei. E nella ripresa non cambia. All'8', Michu (in campo al posto di Hamsik, fermato dalla tonsillite come il compagno Britos) stampa sulla traversa un cross di Maggio, al 10' il pareggio: traversone del solito Zuniga e colpo di testa di Insigne.

CALLEJON-GOL - L'1-1 fa disunire il Torino. Ventura prova con Molinaro e Gazzi per Peres e Benassi, Benitez risponde con Mertens e David Lopez al posto di Gargano e Michu, che da stasera e' forse meno un punto interrogativo, a patto di non chiedergli il ruolo e le caratteristiche del vice-Hamsik. Tempo di un brivido per il Napoli, Quagliarella che cade in area strattonato da Albiol (per l'arbitro e' simulazione del granata), e la squadra di Benitez passa: Insigne fa quello che gli riesce meglio - l'assistman - e serve a Callejon la palla del 2-1. Girata al volo dello spagnolo prodigio e addio maledizione del San Paolo. Per il Torino, invece, un nuovo stop dopo la vittoria in Europa e la mini-serie positiva iniziata a Cagliari. I granata rimangono inchiodati a quota 5 in classifica: troppo poco. Ripartire dai primi minuti del San Paolo puo' essere la medicina migliore. (gazzetta.it -  Mattia Bazzoni)