Il tribunale ha deciso: il Napoli è fallito (da del 3/8/2004)

di PAOLO BARBUTO

La Società Sportiva Calcio Napoli è fallita: «Abbiamo depositato un provvedimento - ha spiegato il presidente della settima sezione del tribunale di Napoli, Vito Frallicciardi - domani (oggi per chi legge n.d.r.) sarà pubblico». La decisione è arrivata al termine di un’altra giornata di lunghe consultazioni e di confronti serrati del collegio chiamato a decidere della sorte del club azzurro, composto dal giudice delegato Enrico Caria, dal presidente Frallicciardi e da Eugenio Forgillo.

Dalle nove del mattino i magistrati si sono nuovamente riuniti in camera di consiglio per decidere le sorti del club. Nella parte iniziale della giornata, nello studio del presidente della sezione fallimentare, sono stati ricevuti i consulenti Alfredo Contieri e Francesco Fimmanò. La discussione è stata lunga e articolata: probabilmente incentrata sulle possibilità di recuperare il titolo sportivo per inserirlo nel fallimento. Tra le intenzioni del tribunale, difatti, c’è quella di aprire un contenzioso con la Federcalcio per stabilire il principio che il titolo sportivo non può essere revocato dalla Figc e non deve essere considerato di proprietà della federazione, ma deve rimanere parte integrante della società anche in caso di fallimento: rappresenta, secondo i magistrati, uno dei beni più preziosi e non può essere negato ai creditori che aspettano di vedere saldati i loro debiti. Si prospetta, dunque, l’apertura di una battaglia, condotta dal tribunale: «Il percorso può essere quello di un provvedimento d’urgenza - spiega l’avvocato Barra Caracciolo, esperto in materia - da chiedere proprio al tribunale fallimentare, secondo l’articolo 24 della legge fallimentare. La rapidità concederà il vantaggio della prima mossa e potrà dare tempo utile alla soluzione della vicenda». E proprio questa mattina è stato convocato nuovamente in tribunale il professor Contieri, consulente al quale dovrebbe essere affidato il compito di seguire da vicino questa vicenda.

Dunque il tribunale, nello stesso giorno in cui ufficializzerà il fallimento del club azzurro, potrebbe decidere di battersi per conservarne la categoria. Questo nuovo scenario, però, potrebbe entrare in conflitto con l’applicazione del cosiddetto Lodo Petrucci e potrebbe bloccare ogni provvedimento da parte della stessa Federcalcio che, dopo aver constatato la mancata iscrizione del club azzurro, aveva aperto le procedure per l’assegnazione di un titolo di serie C1 ad un’altra società disposta a tentare l’avventura calcistica a Napoli. Tra i dubbi venuti a galla, ce n’e' anche uno legato alle possibilità di accesso al Lodo petrucci da parte di una società ufficialmente fallita.

Dunque il futuro del Napoli si potrebbe trasferire definitivamente nelle aule del tribunale, anche perché il contratto firmato con Gaucci per il fitto d’azienda, dovrà necessariamente passare al vaglio del curatore nominato dal tribunale (dovrebbe essere l’avvocato Stradolini) che dovrà decidere se confermarlo o chiedere la revocatoria. Nel frattempo, con l’apertura della procedura fallimentare, il tribunale dovrà vagliare anche la posizione degli amministratori che hanno condotto il Napoli fino a questo punto. Nel caso in cui venissero riscontrate gravi irregolarità nella gestione, si potrebbe anche ipotizzare una azione di responsabilità.