Ottavi di finale - andata
Finale
1.tempo

Marcatori

21 feb 2024
NAPOLI - FC Barcellona
1 - 1
0 - 0
60' Lewandowski, 76' Osimhen
NAPOLI: (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera, Anguissa, Lobotka, Cajuste (68' Traorè) Politano (77' Raspadori), Kvaratskhelia (68' Lindstrom), Osimhen (77' Simeone). A disp. Contini, Gollini, Mazzocchi, Ostigard, Rui, Natan. All. Calzona.
FC Barcellona: (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araujo, Inigo Martinez, Cancelo, Gundogan, Christensen (86' Romeu), De Jong, Yamal (80' Rhaphina), Pedri (Joao Felix), Lewandowski. A disp. Astralaga, Pena, Cubarsi, Fort, Roberto, Casado, Lopez, Guiu, Roque. All. Xavi. 
Ammoniti: De Jong, Christensen
Espulsi:
Angoli: 7 a 4
Recupero: 0' p.t. e 4' s.t.
Note:
Arbitro: Zwauer (Germania)

Napoli, 21 febbraio 2024, h. 21,00

1-1 AL MARADONA. E' tornato Osimhen! Riprende il Barcellona e il Napoli resta in corsa in Champions. Lewandowski porta avanti i blaugrana, il gol del nigeriano, alla prima in azzurro dopo la sosta per la Coppa d'Africa, fissa il pari. La qualificazione ai quarti si decide in Spagna.

Anche i cori a volte sottolineano un cambiamento. Dal "meritiamo di più" arrivato dalle curve dopo l’1-1 col Genoa di sabato, ieri gli ultra' del Napoli hanno chiuso la gara cantando con orgoglio "napoletano vero". Effetto Calzona o meno, quest’altro 1-1 contro il Barcellona in Champions League restituisce ai napoletani una squadra che ha chiuso in crescendo, che ha saputo reagire allo schiaffo e poi ha cercato anche di vincerla, rischiando all’ultimo secondo di recupero anche di uscire con le ossa rotte. Ma va bene cosi', la reazione c'e' stata. A Barcellona sara' dura, ma tutto e' ancora aperto.

Napoli, grazie Meret - Calzona va con le certezze: 4-3-3 con Cajuste mezzala sinistra e Olivera al posto di Mario Rui dietro, probabilmente per tenere a bada l'esuberanza del talento Yamal. Il 16enne del Barcellona dimostra subito di essere di un altro pianeta: serpentina al limite e sinistro fuori misura (4'). Ma la mira si aggiusta subito e all’8’, da fuori, costringe Meret a volare per mettere in angolo. Il Barcellona e' in pieno controllo, il Napoli non riesce mai ad affacciarsi nell’altra meta' campo. Al 22' e' ancora Meret a tenere vivi gli azzurri, con una doppia prodezza: prima mette il piede su deviazione ravvicinata di Lewandowski, poi vola ancora su botta di Gundogan.

Assestamento Napoli - Passata la tempesta, il Napoli comincia piano piano a mettere il musofuori dalla sua tana. Lobotka gestisce un numero impressionante di palloni, ma il palleggio azzurro e' troppo orizzontale per spaventare il Barcellona. Osi e Kvara non trovano spunti ne' profondita' e gli azzurri provano a spaventare con un paio di angoli tagliati, ma senza mai concludere in porta.

Doccia gelata Lewandowski - Calzona deve aver strigliato i suoi all’intervallo, perche' dal tunnel degli spogliatoi esce una squadra piu' aggressiva. Politano di testa non trova la porta, poi e' Osimhen a non agganciare due palle interessanti in verticale, ma forse in posizione di offside. La gara sembra piu' aperta, ma il guizzo vincente lo pesca il Barcellona: Pedri trova un corridoio immaginario per Lewandowski (anche passando tra le gambe di Rrahmani), che accarezza il pallone e poi lo indirizza nell’angolino basso, dove Meret stavolta non puo' arrivare. Moralmente e' una mazzata pesante e al 21’ ci pensa ancora Meret a dire no a Pedri.

Bentornato Osimhen - Calzona prova a pescare dalla panchina: dentro Traore' e Lindstrom per Cajuste e uno spentissimo Kvara - che non la prende bene... - e la coppia appena entrata spaventa il Barcellona con una potenziale occasione da gol disinnescata in scivolata da Inigo Martinez. Il Napoli prova a crederci, dalla panchina si alzano Simeone e Raspadori per una formazione a trazione anteriore, ma proprio un attimo prima del cambio (30’), ecco la festa. Anguissa pesca in area Osimhen che resiste a una carica, si gira e in diagonale fa esplodere il Maradona. Il doppio cambio arriva lo stesso dopo i festeggiamenti, perche' Calzona vuole credere all’impresa. Ed e' un messaggio di coraggio che la squadra recepisce immediatamente, riversandosi con orgoglio nella trequarti spagnola, collezionando angoli in serie: e su uno di questi, Anguissa sfiora il colpo grosso in anticipo sul primo palo. Il Napoli ci prova fino alla fine, ma e' di Gundogan l'ultima occasione: sinistro a un centimetro dal palo lungo che fa tremare il Maradona e i sogni del Napoli. Ma la qualificazione resta in bilico: 50-50 aveva detto Xavi, dopo l'andata, forse, al Barcellona resta il vantaggio del fattore campo, al Napoli quello di non doversela giocare al Camp Nou (in ristrutturazione) ma al Montjuïc.